La Pratica della Vela

Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito>. Antoine de Saint-Exupéry.

“Il passato si è compiuto e l’unica parte di storia che possiamo modificare fa parte del futuro”… Con questi intenti il nuovo Consiglio Direttivo si è insediato alla Compagnia della Vela di Forte dei Marmi. Nessuna polemica né recriminazione per quanto è successo in questi anni, bensì la volontà di ricreare i presupposti per un nuovo capitolo di vita di questo prestigioso sodalizio, che ha visto, in passato, passare dal suo campo di regata e nelle sue stanze i nomi più illustri della vela Italiana  sia nel settore sportivo che in quello dirigenziale.

Anche da qui, nell’immediato dopoguerra, è ripartita la storia della Vela Nazionale con i 6 metri prima ed i 5,50 poi, costruiti dai mitici maestri d’ascia locali e con i timonieri che insegnarono la pratica della vela ai rampolli delle più importanti famiglie della borghesia italiana di quel momento. Come non impegnarsi per far sì che questo sodalizio, avvertito dalla Comunità di Forte dei Marmi come elemento sostanziale della propria identità e della propria storia non andasse abbandonato all’incuria ed all’indifferenza. Ri-sistemare i locali ed i servizi, ristrutturare l’edificio,  rimettere in piedi una scuola di vela che si rispetti… Obbiettivi ambiziosi che richiederanno tempo e dedizione, ma che al momento sembrano non mancare a questo gruppo che promette di riportare la CVFM ai vecchi splendori, puntando tutto sulla scuola di vela e su un rapporto stretto con le scuole di Forte dei Marmi.

Aprire le porte ai giovani perché possano tornare a frequentare questi spazi ed a riconsiderarli loro patrimonio perché ne diventino custodi e difensori. In un paese nato e vissuto sulla riva del mare, che ha dato alla marineria Italiana, sulle petroliere, sulle navi da crociera, sulle barche da pesca e da carico, in tempi di guerra e di pace, timonieri, lavoratori, uomini che talvolta vi hanno lasciato la loro vita, non può mancare un punto di riferimento che rappresenti tutto questo.

La CVFM  vuole riprendersi questo ruolo, arricchendo la formazione dei suoi giovani con la “cultura del mare” ; ma la Cultura passa dall’Istruzione e l’Istruzione dalla Scuola, perché tutto, alla fine, vada a costituire una Educazione di Qualità.

Ecco, la Pratica della Vela può essere oggi considerata la Metafora di una Educazione Moderna e di Qualità. Può essere considerata infatti uno dei “saperi” necessari ed indispensabili alle giovani generazioni che devono affrontare un futuro sempre più incerto ed imprevedibile, come in una regata, verso una realtà sempre più difficile e complessa, che richiede momenti di attenta riflessione prima di compiere le scelte necessarie nel preciso istante in cui vengono richieste.

La “pratica della vela”, sotto questo aspetto, contiene elementi di una valenza educativa assolutamente utile ed opportuna nel percorso formativo del giovane di oggi.

E’ in fondo questo il “manifesto” del nuovo gruppo dirigente della Compagnia della Vela di Forte dei Marmi: offrire un insegnamento della vela che sia soprattutto “scuola di vita”, educazione e rispetto per sé, per gli altri e per l’ambiente; amore per il proprio paese ed attaccamento ad un Territorio sottoposto a pressioni di ogni tipo, ma che dobbiamo preservare e tutelare per quelli che verranno ancora. E tutto questo si potrà concretizzare se riusciremo ad insegnare non solo ai nostri ospiti estivi, ma soprattutto ai “nostri” giovani locali, la passione per il mare.

 

Anche se percorri la terra tutta intera, non imparerai mai tante cose quante ne imparerai dal mare. Non troverai mai pace se non sul mare. Pär Lagerkvist.

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